Giu 21, 2010 - Senza categoria    1 Comment

EMOZIONI

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Lunedì 7 giugno ero allo stadio Flaminio di Roma ad assistere ad un triangolare con attori, parlamentari e Lazio campione d’Italia 1974. Ovviamente la grande protagonista dell’evento era la squadra biancazzurra che trentasei anni fa riuscì in un’impresa per certi versi unica.

   Siamo partiti io e mio padre il giorno prima in treno perché i giocatori di allora si ritrovavano la sera di domenica per una grande rimpatriata a cena. Io ero in mezzo a loro che ricordavano i bei tempi andati, sguardi sognanti e velati di nostalgia; mi sentivo un po’ come un pesce fuor d’acqua, anche perché erano quasi tutti accompagnati da mogli o compagne e non conoscevo nessuno, ma ero comunque molto divertito e incuriosito.

   La sera successiva è stato disputato il triangolare seguito da una cena di congedo. Pino Wilson, capitano di quella grande Lazio e organizzatore dell’evento, mi ha salutato dicendo: “Ciao Simo’, mi spiace solo che ti sia annoiato.” “Oh no, per niente” ho risposto; non ho avuto il tempo di spiegargli che per me è stata un’emozione grandissima, certo non come avranno provato mio padre e gli altri ex laziali, ma forte lo stesso, come se gi eroi fantastici di un romanzo che avevo letto e riletto senza mai stancarmi per anni, fossero usciti dalle pagine per materializzarsi nella realtà. Ero lì in mezzo a loro, che rappresentavano non solo un pezzo di storia del calcio italiano, ma anche un pezzo di storia d’Italia. Quella Lazio era lo spaccato di un’epoca, gli anni Settanta, carichi di pulsioni politiche, violenze, esasperazioni, ma anche di forti sentimenti, senso di appartenenza, voglia di riscatto. Quella pazza Lazio (altro che pazza Inter! Pazza Lazio amala!) sembra oggi uscita da un film o da un romanzo di fantasia e mi dispiace per i giovani d’oggi, orfani di personaggi come quelli di quegli anni irripetibili. Sembrerà retorico, ma i miti di una volta non esistono proprio più!

   Dunque non mi sono annoiato nemmeno un po’, perché per due giorni sono stato immerso fino al midollo nella Storia, Storia di cui è stato protagonista anche mio padre (peccato solo che per un pelo di sfortuna e la calciopoli che già esisteva, non abbia vinto da titolare lo scudetto un anno prima, così sarebbe stato ancor più Protagonista con la P maiuscola), Storia fatta da uomini forse folli o forse normali, forse forti o forse fragili, ma sicuramente unici.

   E noi piccoli calciatori di categorie dimenticate da Dio possiamo fare la Storia? Beh, non certo come l’hanno fatta o scritta questi eroi romantici di un calcio che non c’è e purtroppo non ci sarà più, però la Storia la possiamo fare eccome, la “Nostra Storia”, cercando di essere prima di tutto Grandi Persone, con un grande cuore, seppur con un talento dilettantistico. Grazie a tutti, de còre!

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Gli ex posano al ritrovo pre-cena.
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I giocatori testano il terreno di gioco.
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Montesano tra Martini e Wilson prima del fischio d’inizio.
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Bistecco’ in postazione-telecronaca.
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La locandina dell’evento.

EMOZIONIultima modifica: 2010-06-21T13:09:36+02:00da skreta
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1 Commento

  • Spettacoloso er Bistecca!!!!!