Ott 11, 2010 - Senza categoria    1 Comment

Libertas Argile – Castellettese 0 a 3

E quattro! L’ottobre nero del 2009 sembra aver protratto i suoi influssi nefasti anche a quest’anno con la Libertas Vigor che incassa la quarta sconfitta consecutiva rimanendo desolatamente in fondo alla classifica in solitudine. La partita del Bernabeu ha visto gli ospiti partire con una marcia in più: bastano pochi minuti e il loro attaccante si infila liberamente tra le maglie della difesa insaccando il vantaggio. I locali soffrono le incursioni degli uomini di Castelletto, rimanendo perfino in dieci per l’espulsione di Cortesi. Nella ripresa si vede una Libertas un po’ più pungente: il pareggio potrebbe arrivare dai piedi di Fabbiani che non sfrutta la palla più ghiotta dell’intera partita, colpendo la traversa a botta sicura. La dura legge del gol non si smentisce mai: dopo l’infruttuosa pressione marindulopivina, sull’altro fronte i castellettesi raddoppiano su calcio di rigore, respinto in prima battuta da Melloni. C’è tempo anche per il terzo gol, segnato in pregevole rovesciata da un loro uomo. Crisi? Non ancora: ci sono tre partite da domenica prossima in poi che non dico abbiano il sapore dell’ultima spiaggia, ma del penultimo lido sì. E se non vi piace questa freddura, vedete un po’ di andarvene tutti a… Acapulco, prima spiaggia a sinistra!

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Matteo Fabiani in un’immagine di repertorio.
Ott 6, 2010 - Senza categoria    3 Comments

PAROLE

Qualche giorno fa avevo scritto alcune righe con l’intenzione di farle leggere ai genitori dei bambini che alleno, poi ci ho ripensato perchè… boh… rileggendole mi parevano in un certo senso superflue. Contano i fatti, non le parole. Quelle le tengo per altri ambiti e altri scopi, essendo la parola un’arma capace di creare devastante distruzione o spargere amore infinito a seconda dell’uso che se ne fa. La parola è magia, il cui potere può essere illimitato e proprio per questo non vorrei farne un uso dissennato. Tornando alle mamme e ai papà ai quali era indirizzata la lettera, alla fine mi giudicheranno per quello che ho ottenuto o non ottenuto sul campo e fuori, non certo per due “stronzate” scritte in mezz’ora d’ispirazione. Io stesso voglio che sia così (troppo facile usare la… magia!). Quella lettera però la posto qui di seguito, nel caso qualcuno volesse leggera, così il suo messaggio si spargerà nell’etere come uno spirito nell’eternità. “Che cazzo sta a di’ Manser?” si chiederà perplesso qualcuno. Niente, scrivo.

Caro genitore,

 

ti scrivo con il cuore per spiegarti cosa mi spinge ad allenare una squadra di bambini che non tarderanno ad entrare in uno dei periodi più critici e fondamentali della vita, ovvero l’adolescenza.

   Parto da una premessa. Gioco a calcio da trent’anni e da circa ventisei ogni sabato o domenica da settembre/ottobre a maggio/giugno sono su un campo a giocare una partita di campionato. Il calcio ce l’ho nel DNA, ereditato da un papà che vedevo come modello da raggiungere e superare in quanto ex calciatore di serie A negli anni Settanta. Crescendo ho capito che non c’è sport più romantico e appassionante del calcio: il calcio è vita… una perfetta metafora della vita! Possiamo parlare di argomenti serissimi o faceti e salterà sempre fuori un paragone con questo sport. “E’ come nel calcio…” dico spesso trovando un aggancio con un qualcosa che ha a che fare con il mondo pallonaro. Peccato che essendo appunto specchio della società, rifletta anche il marciume che essa produce: violenza, antisportività, esasperazione, ignoranza, ecc. sono presenti sia sui campi che sugli spalti (senza contare tv e giornali) dalla serie A fino alle serie minori. Qualcuno, detto questo, potrebbe pensare: “meglio cambiare sport”, ma si ricordi che il calcio è uno sport sanissimo e come detto poc’anzi una palestra di vita come poche, soprattutto se si cominciano ad assorbire i suoi valori positivi in età giovanile. Ecco così spiegato uno dei motivi che mi ha spinto, tre anni fa, a intraprendere la carriera (consentimi il termine) di allenatore di ragazzini: nel mio piccolo volevo contribuire a far crescere “positivamente” questi uomini del domani, speranza per un mondo migliore. Non sono così presuntuoso da pensare che un semplice allenatore-educatore possa fare miracoli, però con le 3 P (Passione, Pazienza, Preparazione) può coadiuvare la famiglia nel porre solide basi morali nella formazione del ragazzo. La famiglia è sempre il primo baluardo posto a difesa del figlio dalle aggressioni “nocive” che lo minacciano sin da piccolo… Guarda per esempio quei genitori che al campo, durante una partita del figlio, insultano arbitro, avversari, genitori dell’altra squadra… Non ti viene da pensare: “Povero figlio, è rovinato!”? Io lo penso e le probabilità che lo rovinino realmente sono molto alte.

   Prima ancora di insegnare il calcio (che è ovviamente un obiettivo fondamentale, ci mancherebbe!) mi pongo l’obiettivo di insegnare l’educazione, il rispetto di compagni e avversari, la correttezza, il saper vincere e il saper perdere, tutti valori che poi si rifletteranno nel quotidiano. A volte mi hanno tacciato di essere troppo buono, ma credo sia un difetto fino a un certo punto, perché con i miei metodi che potremmo definire tranquilli (solo in parte però, perché se mi arrabbio, mi arrabbio!) so farmi rispettare e ascoltare. E quando parlo mi piace rivolgermi a un bambino di 8/10 anni come se mi rivolgessi a un adulto; ovviamente usando un linguaggio comprensibile, ma ritengo fondamentale che un bambino si debba sentire gratificato nel confronto paritetico con l’adulto (da bambino non sopportavo quando mi dicevano: “Non puoi capire, sei troppo piccolo!” E provateci no?! A volte capiscono più i piccoli dei grandi!).

   Dunque, cercherò di fare del mio meglio per essere un bravo allenatore-educatore, non tralasciando mai il concetto che calcio è divertimento. Io in età preadolescenziale ho avuto allenatori che non conoscevano alcune parole chiave basilari proprio per allenare: divertimento, insegnamento, passione. “Grazie” a loro so cosa devo fare e soprattutto non fare… Perché caro genitore, un bambino che gioca, si sfoga e si diverte è un bambino felice. E un bambino felice sarà con ogni probabilità un adulto migliore.

 

 

Ott 4, 2010 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Funo – Libertas Argile 1 a 0

Funo – Libertas Argile 1 a 0

La Libertas Vigor tenta di eguagliare il record di cinque sconfitte consecutive dell’anno scorso e sembra sulla buona strada per riuscirci. La partita in quel di Funo è caratterizzata da un primo tempo incolore, praticamente privo di azioni da gol da ambo le parti. La ripresa comincia con un bel tiro al volo di Cortesi che si stampa sul palo. Altre occasioni capitano poi a Giovannini e Boselli, mentre sull’altro fronte i locali ci provano su punizione: ottima la risposta di Melloni. A pochi minuti dal termine, con il Funo in inferiorità numerica, è l’ex di turno Salvatore Merla a indovinare il tiro della domenica che regala i tre punti alla sua squadra. Che dire? Niente, anche perché la società ha imposto il silenzio stampa. Solo un giocatore, lasciando il campo (con una Ceres in una mano e una sigaretta nell’altra), si è lasciato sfuggire un’ironica battuta, ma essendo composta da una bestemmia, riteniamo doveroso non pubblicarla.

Una possibile soluzione per superare la crisi: la Bizona!

 

Set 27, 2010 - Senza categoria    2 Comments

Libertas Argile – Quarto 0 a 1

Buona prestazione della Libertas Vigor che tiene testa a una seria candidata alla vittoria finale grazie a un reparto offensivo di qualità. Il primo tempo è caratterizzato dai primi venti minuti di marca ospite, con i padroni di casa impegnati ad arginare le incursioni del Quarto; Melloni compie alcuni interventi prodigiosi, poi la Libertas si sveglia, alza il baricentro e comincia a controbattere azioni da gol agli avversari: Bonzagni, Manservisi e Calzati hanno la possibilità di segnare ma non hanno fortuna. La ripresa vede i locali da subito pimpanti; l’inerzia della partita passa da una metà campo all’altra, con Giovannini, Cortesi e ancora Calzati nel finale che potrebbero insaccare. Sono però gli ospiti, a due minuti dal termine, a segnare la rete della vittoria. Peccato per il punto sfumato, punto che avrebbe fatto comunque morale. La Libertas Vigor resta dunque al palo e si prepara per andare a vender cara la pelle domenica prossima a Funo.

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Set 21, 2010 - Senza categoria    9 Comments

UNO DI NOI

Cosa hanno in comune il 16 maggio 2004, il 31 maggio 2009 e il 19 settembre 2010? L’addio di monumenti nazionali del calcio italico all’attività agonistica. Il 16 maggio 2004 Re Baggio abdicò, il 31 maggio 2009 fu la volta di Sua Maestà Maldini, mentre il 19 settembre 2010, dopo la trasferta di Decima, Franco il Custode ha attaccato le bluse al chiodo. E’ stato un momento commovente, soprattutto per chi era sul pulmino al ritorno: si respirava quell’aria malinconica da “fine di un’epoca” che già aveva caratterizzato la settimana precedente, dopo l’annuncio ufficiale del diretto interessato. Martedì scorso infatti, dopo aver appreso la notizia, pare che Pedo si sia chiuso nella baracca delle maglie e abbia pianto persino l’anima. “Che senso ha ora la vita?” lo ha sentito singhiozzare Bruno Correggiari. “Come potrò fottere calzettoni e calzoncini senza più Frenkie?! Tanto vale lasciare la Libertas e aprire un negozio di articoli sportivi…”

   Sono passati una ventina d’anni dall’insediamento di Franco, il custode più longevo della storia paesana (ricordo i predecessori: Cocchi, Lenzi, Vassalli, nomi che ai giovani d’oggi dicono poco o niente ma che per altre generazioni rappresentano veri e propri miti) e possiamo star certi che lascerà  un’impronta indelebile nella storia sportiva e nel folklore paesano. Certo, quando aveva i suoi schizzi, certe volte, gli sarebbe stata bene una bella randellata come si deve tra capo e collo, comunque, nel bene o nel male, con i suoi pregi e i suoi difetti, Frengo ci mancherà. Ci mancherà il suo incitamento, la critica positiva, la disponibilità, gli sprazzi di simpatia. Arrivederci in tribuna Franco, rimarrai sempre UNO DI NOI.

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Grazie Franco! E grazie anche a Tuzzi, Cespuglio Alberghini, Young Preti…

Set 19, 2010 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Decima – Libertas Argile 2 a 1

Decima – Libertas Argile 2 a 1

Pessimo approccio al campionato della Libertas Vigor che stecca la prima a Decima. La squadra non ha dato continuità alle buone prestazioni degli ultimi tempi: molti giocatori sono sembrati imballati, tanti gli errori commessi, gioco e azioni da gol pressochè nulle. Le reti sono state realizzate tutte nel primo tempo, con i padroni di casa che andavano in vantaggio sfruttando una punizione che trovava impreparata la difesa ospite. Poco dopo arrivava il raddoppio su calcio di rigore. Prima dello scadere dei primi quarantacinque minuti Manservisi accorciava le distanze sempre su calcio di rigore. Nella ripresa la formazione di Bramini spingeva un po’ di più sull’acceleratore per agganciare il pareggio, ma l’arrembaggio era sterile e la sconfitta appare più che meritata. Niente drammi, già da domenica con il forte (a quanto dicono) Quarto c’è modo di rifarsi. Per quanto riguarda il blog, non perdete il ricco “menu” della settimana… A presto.

 

Set 15, 2010 - Senza categoria    2 Comments

Lo scoop dell’anno

Incredibile ragazzi! Dopo aver supplicato il boss Cossarini, blandito Franco, raggirato Ero e corrotto Bruno, il nostro cronista di punta Snif è riuscito a introdursi per qualche minuto nei sotterranei del campo dove è rinchiuso Gigi e approfittando del poco tempo concessogli lo ha intervistato. Ne è uscito uno scoop che solo il blog Alè Argile può offrirvi.

   Snif: Gigi, da quanto tempo sei qui sotto?

   Gigi: Dal 18 agosto (giorno di inizio della preparazione, n.d.r.). Quel pomeriggio Berto mi chiamò al campo prima degli altri e io gli dissi che volevo andarmene. Lui mi invitò ad accomodarmi in sede dicendo che ne avremmo parlato con calma. Ad un certo punto azionò un pulsante segreto che aveva nel suo bocchino e si aprì una botola ai miei piedi. Caddi per dieci metri.

   Snif: Ti sei fatto male?

   Gigi: Grazie al mio fisico d’acciaio no, ma sarei potuto morire.

   Snif: Com’è vivere quaggiù? Che fai tutto il giorno?

   Gigi: I primi giorni è stato un trauma. Come vedi qui accanto ci sono gli scheletri di giocatori che hanno fatto sgarri alla Triade: Giangi Bova, Killer Faber, Pével Suffritti, Roby Baz, Samba Fall, Preti, Dilengite… Molti sono morti cadendo direttamente dalla botola, altri sono morti di stenti, altri ancora si sono suicidati. Sembra che Baz e Fall si siano dati al cannibalismo mangiando la carcassa di Merla! Ora grazie al cielo mi sono abituato, anche perché parlo con i loro spiriti che mi tengono compagnia… Per il resto giro la ruota dell’illuminazione pubblica e una volta al giorno scendono Bruco e Ero a portarmi un tozzo di pane con un bicchiere di clinto. Ogni tanto arriva anche Franco a darmi qualche frustata per puro sadismo. Una volta alla settimana mi portano un carnaccio per far sfogare un po’ la mia… bestia! A proposito Snif, già che sei qua, vòi scopa’?

   Snif: No grazie, capisco l’astinenza quaggiù ma non voglio rimanere handicappato. Hai mai ricevuto visite?

   Gigi: Sì, Sciagu è venuto a trovarmi una volta. Mi ha detto che quando fosse entrato in società e avesse scalato le gerarchie, mi avrebbe tirato fuori da qui e reintegrato nella rosa, ma ho saputo che il giorno dopo ha avuto un misterioso incidente ed è morto nel rogo della sua casa di Dosso.

   Snif: Povero Sciagu!

   Gigi: Già. Ah, i primi giorni qui con me c’era anche Monta, ma so che ora lavora come killer per la Triade, pronto a spezzare gambe a ogni allenamento.

   Snif: Non hai paura di rimanere qui per sempre?

   Gigi: Per fortuna la mia non è una condanna all’ergastolo. L’anno prossimo il cartellino sarà mio e con esso Berto mi ha promesso di ridarmi l’anima (che mi hanno prelevato facendomi firmare un contratto a mia insaputa) insieme alla libertà. (A questo punto si sente una risata lugubre provenire dall’alto della botola)

   Snif: Vuoi dire qualche cosa ai tuoi ex compagni di squadra?

   Gigi: Mmm… Vorrei dire solo questo: “Bucchin’ammammate chilla rottincula perocchiosa ca vott’e perete!”

   Snif: Grazie Gigi. Speriamo di rivederti presto (Altra risata inquietante). Resisti!

 

Set 13, 2010 - Senza categoria    2 Comments

Augusto Magli – Libertas Argile 0 a 1 (rit. Coppa Emilia)

A Molinella si vede una delle migliori Libertas Vigor della gestione Bramini. Gli ospiti sfoggiano una prima mezzora di gioco arioso palla a terra, corsa e conclusioni a rete nonostante il caldo che alla distanza fa calare i ritmi ma non la qualità della prestazione. Il gol partita (che non consente comunque alla Libertas di passare il turno) è messo a segno su punizione da “Pedo Piede Caldo” alla mezzora della ripresa. Buona prova collettiva dunque, ma tutto quello di buono o meno buono fatto finora, conta relativamente: conterà fare bene da domenica, quando i biancoazzurroverdi andranno in trasferta a Decima per la prima di campionato. Dai ragazzi che famo ‘na cena!

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Matteo Melloni, detto l’American Gigolo de Noantri: anche ieri una sicurezza.
ATTENZIONE: Due cose due. Uno: ho tolto la moderazione ai commenti, quindi sono tornati ad essere “liberi”. Lo faccio anche per lui, il ragazzo dello Zoo di Amburgo, così potrà comunicare direttamente con la sua squadra anche dalla Germania. Due: non perdete nei prossimi giorni lo scoop dell’anno!!!
Set 6, 2010 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Libertas Argile – Augusto Magli 1 a 3 (and. Coppa Emilia)

Libertas Argile – Augusto Magli 1 a 3 (and. Coppa Emilia)

Il risultato finale del match tra Libertas Vigor e Augusto Magli premia gli ospiti di Molinella, ma non rispecchia esattamente l’andamento della partita. I padroni di casa, dopo le ultime deludenti amichevoli, esprimono un buon gioco facendosi pericolosi in diverse occasioni, ma subiscono lo 0 a 1 da una punizione battuta in area, nella quale sbuca un loro giocatore lasciato libero che insacca. Il secondo gol arriva al termine di un contropiede e sullo 0 a 2 finisce il primo tempo. Nella ripresa riparte bene la Libertas costringendo l’avversario alle corde; giunge però lo 0 a 3 da un calcio di rigore causato da Fortunato. A pochi minuti dalla fine Manservisi si accentra verso l’area ospite e lascia partire un sinistro velenoso che si insacca nell’angolino beffando il portiere. I ragazzi di Bramini hanno poi altre occasioni (la più ghiotta con Bonzagni) per riaprire il discorso qualificazione ma non ne approfittano e tutto è rimandato a domenica prossima. Passare il turno sarà difficile ma non impossibile, vista anche la prova di ieri, che ha visto tra i migliori in campo Correggiari e Cortesi. La squadra, soprattutto in vista del campionato, sa bene qual è la strada da percorrere. Speriamo solo che certi ingranaggi della macchina non si inceppino a usarli senza criterio perché poi il giochino rischia di rompersi…

 

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Manservisi, autore del gol marindulopivino.
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